Dodici ritratti di star internazionali, avvolti e trafitti dalla plastica, raccontano il dramma silenzioso degli oceani.
Da Susan Sarandon a Willem Dafoe, le immagini scattate da Fabrizio Ferri pongono una domanda urgente: «Tu cosa puoi fare?».
Susan Sarandon avvolta da plastica trasparente, Isabella Rossellini ferita da cannucce colorate, Willem Dafoe ridotto al silenzio da un adesivo.
Sono solo alcune delle potenti fotografie esposte in Breathtaking, la mostra firmata dal celebre fotografo italiano Fabrizio Ferri, visitabile fino al 27 aprile al Museo di Storia Naturale di Milano.
L’installazione punta i riflettori sul devastante impatto di plastica e microplastiche nei nostri mari.
«Non si tratta di un’accusa – chiarisce Ferri – ma di un’ammissione collettiva di responsabilità. Siamo tutti complici di questo disastro ambientale perché abbiamo scelto di non agire.»
Al centro dell’esposizione, una bara di vetro piena di acqua salata simboleggia la lenta agonia dei nostri oceani.
Attorno, dodici ritratti cinematografici trafitti da chiodi emergono da una parete nera: Misty Copeland, Willem Dafoe, Charlotte Gainsbourg, Gala Gonzalez, Julianne Moore, Bridget Moynahan, Carolyn Murphy, Isabella Rossellini, Susan Sarandon, Naomi Watts e Helena Christensen.
L’idea nasce da una domanda innocente.
«Tu cosa puoi fare?» chiese la figlia di Ferri dopo aver visto l’immagine straziante di un delfino ucciso dalla plastica.
Da lì, la raccolta dei rifiuti in spiaggia e la nascita del progetto.
La mostra è promossa dal Comune di Milano - Cultura, prodotta a New York da Geraldina Polverelli Ferri, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale e Nobile Agency.
Il progetto ha visto un’adesione entusiasta da parte di molte star.
«Tutti i talenti coinvolti hanno risposto con entusiasmo – spiega Ferri – ma sorprendentemente solo un uomo, Willem Dafoe, ha accettato.
Gli altri hanno declinato con scuse imbarazzanti.»
Un paradosso, considerando che l’inquinamento della plastica negli oceani riguarda tutta l’umanità.
«Non stiamo solo distruggendo la vita marina, ma stiamo condannando noi stessi», sottolinea il fotografo.
All’effetto immersivo della mostra contribuisce Marina Abramovich, ideatrice dell'uso di cuffie insonorizzanti per evocare il silenzio degli abissi.
La sala buia, il silenzio opprimente e i volti soffocati dalla plastica creano un’esperienza intensa che restituisce il dramma quotidiano di migliaia di animali marini soffocati a causa dell'inquinamento da plastica nei mari.
Dopo Milano, Breathtaking porterà il suo messaggio potente in diverse città del mondo.
La mostra Breathtaking di Fabrizio Ferri non è solo arte: è un grido d’allarme.
Attraverso immagini forti e senza filtri, l’esposizione ricorda a tutti quanto l’inquinamento da plastica nei mari stia soffocando non solo la vita degli oceani, ma anche il nostro futuro.
Visitare la mostra al Museo di Storia Naturale di Milano significa guardare in faccia una realtà scomoda e scegliere da che parte stare.
La plastica sta uccidendo il pianeta. Tu cosa puoi fare?
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7.4.2025