Revenge Bedtime Procrastination: perché andiamo a dormire tardi e come smettere

Perché restiamo svegli fino a tardi? La verità sulla Revenge Bedtime Procrastination

Ti capita di stare sveglio ore oltre il necessario, anche se sai che domani sarà una giornata pesante?

È probabile che tu stia sperimentando la revenge bedtime procrastination, una forma di auto-sabotaggio notturno sempre più diffusa.

Dormire meno per sentirsi “liberi”: un’illusione moderna

Molti si ritrovano, dopo giornate cariche di impegni, a rimandare il momento di andare a dormire pur di concedersi qualche ora di “libertà”.

È il classico pensiero: ora mi rilasso un po’, che si trasforma in scrollate infinite sui social o maratone di episodi fino alle 2 del mattino.

Questa abitudine ha un nome ben preciso: revenge bedtime procrastination, cioè la tendenza a sacrificare il sonno come forma di rivincita contro una routine quotidiana percepita come troppo piena o stressante.

Giovane donna a letto che utilizza lo smartphone a tarda notte, esempio di revenge bedtime procrastination e cattive abitudini digitali prima di dormire

Cos’è la Revenge Bedtime Procrastination?

Il termine è nato in Cina, intorno al 2010, tra gli utenti di piattaforme social.

Indica l’abitudine di ritardare volontariamente il sonno per recuperare del tempo personale, anche quando si è consapevoli delle conseguenze negative.

Non si tratta solo di una cattiva gestione del tempo, ma di un sintomo più profondo: molti si sentono privati delle proprie giornate, strette tra lavoro, studio e responsabilità.

Così, rubano tempo al riposo per vivere un po’, anche se a caro prezzo.

Perché succede e chi è più a rischio

Dietro questa abitudine ci sono spesso stress, ansia e senso di insoddisfazione.

E a peggiorare tutto ci si mettono gli smartphone, i social e la luce blu degli schermi, che alterano i ritmi circadiani e mantengono il cervello in uno stato di allerta.

Tra i più soggetti ci sono:

  • Studenti e lavoratori stressati
  • Donne (secondo alcuni studi, più colpite)
  • Persone con cronotipo serale (i cosiddetti “gufi”)
  • Chi tende a rimandare in generale

Illustrazione di una donna a letto che guarda il telefono durante la notte, con icone di social, TV e shopping: rappresentazione visiva della revenge bedtime procrastination

Le conseguenze della procrastinazione del sonno

Rimandare il riposo porta a un deficit cronico di sonno con effetti concreti:

  • Calo della concentrazione
  • Irritabilità
  • Memoria debole
  • Maggiore rischio di depressione, ansia, disturbi alimentari e problemi cardiovascolari

Tutto questo ha anche un impatto crescente sui sistemi sanitari, dato che la mancanza di sonno è un fattore di rischio per numerose malattie.

Come smettere di sabotare il proprio sonno

Non è tutto perduto. Esistono soluzioni semplici ed efficaci per interrompere il circolo vizioso:

Ridurre l’uso dello smartphone di sera

Imposta dei limiti giornalieri alle app più "risucchia-tempo" come TikTok e Instagram.

Idealmente, spegni o allontana i dispositivi almeno un’ora prima di dormire.

Crea una routine del sonno

Abituati ad andare a letto e a svegliarti sempre alla stessa ora, anche nei weekend. Il nostro corpo ama la regolarità.

Evita stimolanti prima di coricarti

Stop a caffè, alcol e nicotina nelle ore serali. Anche una doccia calda può aiutare a rilassarti.

Ritagliati tempo libero durante il giorno

Se senti il bisogno di “vivere” solo di sera, è segno che qualcosa nella tua giornata va rivisto. Trova piccoli spazi di gratificazione anche nelle ore diurne.

La vera “vendetta” è prendersi cura di sé

Essere consapevoli è il primo passo. La revenge bedtime procrastination non è una colpa, ma un campanello d’allarme.

Dormire bene non è una perdita di tempo: è un investimento nella tua salute fisica e mentale.

Quel video divertente sui gattini può aspettare. Il tuo benessere no.

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Clara Mori

21.4.2025